Ciao! Se sei un genitore di un bambino con autismo o sospetti che tuo figlio possa averlo, sei nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo i sintomi di autismo e i primi passi che genitori possono intraprendere per aiutare il loro bambino or bambina a crescere e svilupparsi al meglio delle sue capacità.
Per iniziare, ti racconterò la storia straordinaria di Ralph e Margaret, una famiglia dell’ottocento che ha affrontato l’autismo con amore e preoccupazione. Ti invito a immergerti in questo racconto e vedere se trovi rispecchiate le tue esperienze e le tue emozioni. Questa storia potrebbe essere un punto di partenza per comprendere meglio come affrontare questa sfida con amore, dedizione e la giusta guida.imprevedibili e faticosissime, è cruciale trovare un momento per organizzare e pianificare la settimana della famiglia.
Questa storia offre uno sguardo intimo sulle sfide e le gioie di crescere un bambino con autismo in un’epoca diversa. Era l’anno 1877, durante l’epoca vittoriana, quando Ralph Sedgwick giaceva nella sua culla, avvolto in un lenzuolo bianco e croccante per evitare di aggirarsi. La luce filtrava dalla grande finestra all’estremità della sala dell’ospedale, mentre Ralph muoveva i suoi piccoli dita tra gli occhi e la luce, ignaro dell’avvicinarsi del Dr. Dickinson e di una giovane infermiera. Il dottore osservava attentamente Ralph, di due anni e mezzo, mentre il bambino sembrava assorto nei suoi pensieri, guardando i raggi di luce con le dita.
Margaret, la madre di Ralph, lo aveva portato al Great Ormond Street Hospital a Londra, preoccupata per i suoi sviluppi. Margaret e suo marito provenivano da una famiglia operaia di Islington, e la vita era una lotta costante per far fronte alle spese e alle necessità della crescente famiglia. Il piccolo Ralph, fin dai primi giorni, aveva mostrato segni di salute precaria.
La madre di Ralph raccontava al medico delle sue preoccupazioni, dei suoi sforzi per nutrire il bambino e dei problemi intestinali che lo affliggevano fin dai primi mesi. Ralph, il loro primo figlio, non aveva seguito i passi tipici dei bambini della sua età. Non aveva iniziato a camminare, preferendo restare vicino alla finestra, osservando il mondo esterno con uno sguardo lontano.
Il Dr. Dickinson ascoltava attentamente, facendo domande e prendendo note, cercando di comprendere la situazione di Ralph. Quando il padre di Ralph chiese se c’era qualcosa che potesse fare per il bambino, il dottore rispose con cautela che avrebbero tenuto Ralph in osservazione per vedere se c’era qualche miglioramento.
E così, Ralph rimase all’ospedale per alcuni giorni, sottoposto a un regime di cure e a un ambiente più salutare. Quando i suoi genitori tornarono a prenderlo, la situazione non era cambiata.
Questo è uno fra tanti casi raccolto dal Dottor Dickison e riportati nel libro “Autism: A Social and Medical History”, di Mitzi Waltz.
Da allora molta strada al trattamento dell’autismo è stata fatta. Dall’epoca di Ralph a oggi, l’Italia ha visto notevoli avanzamenti nella comprensione e nel trattamento dell’autismo.
In modo specifico, ti voglio presentare le conclusioni tratte da uno studio con 144 madri ed il loro bambini, effettuato presso la Al Manhal University of Saudi Arabia.
Rilevare precocemente i segni di autismo nei bambini. Questo è un passo cruciale per gestire al meglio il disturbo dello spettro autistico del tuo bambino e aiutarlo a svilupparsi in modo più ottimale (ASD). Questo dato è in linea con studi precedenti che indicano il genere come un fattore di rischio significativo.
È importante sapere che l’ASD è più comune nei maschi rispetto alle femmine, con und proporzione di 7:1. Questo genere è condierato un fattore di rischio significativo.
Nel presente studio, non sono emerse differenze significative tra i partecipanti con autismo e il gruppo di controllo per quanto riguarda lo stato di salute della madre durante la gravidanza, la durata della gravidanza e la modalità del parto e la classe sociale di appartenenza. In alcune ricerche precedenti, contrariamente ai risultati ottenuti in questo studio, si era evidenziato una maggiore incidenza di parti prematuri nei casi di ASD.
L’allattamento al seno è stato studiato come un possibile fattore importante, con alcune ricerche che suggeriscono che potrebbe avere un impatto sull’ASD. Tuttavia, i nostri risultati non hanno confermato questo legame.
Il linguaggio è una parte cruciale dello sviluppo e abbiamo individuato alcuni segnali precoci che possono indicare ASD. Questi segnali includono l’uso degli sguardi, dei gesti, dei suoni e delle parole.
È importante considerare che i bambini bilingui, in genere, iniziano a parlare più tardi rispetto ai bambini monolingui. Allo stesso modo, le femmine solitamente raggiungono le prime tappe del linguaggio prima dei maschi. Queste differenze di sviluppo linguistico dovrebbero essere prese in considerazione quando si valutano i segnali precoci di ASD e si cercano aiuto professionale per una diagnosi accurata.
I bambini nel nostro studio hanno mostrato diversi segnali precoci di ASD. Questi segnali includono la mancanza di espressioni calorose e gioiose con lo sguardo, difficoltà nell’attirare l’attenzione condivisa e interazioni limitate con i giocattoli. Riconoscere i segni precoci dell’autismo e accedere a interventi tempestivi è fondamentale per le famiglie italiane per garantire il migliore sviluppo possibile ai loro bambini.
Ora, dopo una diagnosi di autismo, è importante sapere cosa fare. Ti voglio presentare un modello di approccio per organizzare gli interventi per il tuo bambino con autismo, che attualmente utilizzo e sta portando degli ottimi risultati con le famiglie con le quali lavoro. Questo modello si chiama “Spinner”.
È essenziale iniziare con una valutazione attenta del bambino per comprendere meglio le sue esigenze. Questo processo aiuta a determinare se ci sono segni di autismo e quali tipi di supporto potrebbero essere utili per il bambino e la sua famiglia. Durante questa fase, potrebbe essere prezioso tenere un diario in cui annotare comportamenti specifici o eventuali disagi del bambino. Questo registro può essere di grande aiuto durante le visite con il neuropsichiatra e altri specialisti. Ricorda che è sempre consigliabile non arrivare dal medico con una diagnosi predefinita. Se ci sono dubbi sulla diagnosi o sul percorso da seguire, non esitare a cercare un secondo parere. Questa fase può risultare complessa, ma è importante mantenere la speranza e essere pazienti.
Dopo la valutazione, si passa all’intervento personalizzato per aiutare il bambino. Questo può includere varie attività, terapie specifiche, o supporto personalizzato a scuola. È comune che i genitori si trovino indecisi su quale percorso terapeutico scegliere. È importante ricordare che finché non si prova, non si può sapere cosa funzionerà meglio per il proprio bambino. Dare tempo al percorso terapeutico è cruciale prima di decidere se continuare o meno. Da educatrice, ho notato che spesso servono almeno 8 mesi di terapia con cadenza settimanale per avere un’idea se il percorso sta dando risultati. Alcune terapie, come l’ABA, potrebbero portare risultati tangibili solo dopo circa un anno di trattamento continuativo. È fondamentale considerare che la durata, l’intensità del trattamento, e le caratteristiche specifiche del bambino influenzano i risultati della terapia. Quindi, è un percorso che richiede pazienza e costanza, ma che può portare a grandi progressi nello sviluppo del bambino.
Garantire che il bambino impari nel modo più funzionale per lui è di importanza vitale. Questo implica la presenza di insegnanti specializzati, attività personalizzate e risorse mirate che facilitino il processo di apprendimento. In questo contesto, l’educatore e l’insegnante di sostegno emergono come figure centrali nel percorso di crescita di un bambino con autismo. Sono professionisti dotati delle competenze necessarie per lavorare sia sugli aspetti relazionali che su quelli di apprendimento del bambino.
L’educatore, simile a un fisioterapista che supporta il bambino nel suo sviluppo fisico e di movimento, si concentra sull’aspetto relazionale. Questo è fondamentale poiché aiuta il bambino a interagire con il mondo circostante in modo significativo e costruttivo. Contrariamente a un semplice babysitter, l’educatore si impegna a stabilire obiettivi e strategie che possano favorire la crescita e lo sviluppo del bambino in modo efficace, anche durante le ore in cui non è presente fisicamente.
È consigliabile verificare con l’assistente sociale del Comune quante ore di intervento da parte di un educatore e di un insegnante di sostegno possono essere messe a disposizione per il tuo bambino, sia a casa che a scuola. Nel caso in cui le ore di educazione a domicilio non siano sufficienti per coprire le necessità del bambino, potrebbe essere utile considerare l’opzione di contattare un libero professionista per integrare il supporto già in atto. In questo modo, si crea un ambiente di apprendimento completo e personalizzato che tenga conto delle specifiche esigenze e delle potenzialità del bambino con autismo.
La consulenza è un valido supporto per la famiglia, che potrebbe avere bisogno di aiuto extra per affrontare le sfide legate all’autismo del bambino. Mentre molte famiglie si rivolgono all’assistente sociale del proprio Comune, è importante considerare l’opzione di un consulente familiare dedicato. Questi professionisti sono in grado di seguire da vicino la famiglia e dialogare con l’equipe che si occupa del bambino. Solitamente richiedono una tariffa annuale, simile a un commercialista, ma offrono un supporto continuativo e personalizzato su benefici, agevolazioni, e altre opportunità terapeutiche. Il pagamento per questo servizio può spesso essere detratto nella dichiarazione dei redditi, rendendolo un investimento prezioso per la famiglia.
L’advocacy è fondamentale per garantire che il bambino abbia accesso a tutti i diritti e le risorse necessarie per una vita sana e felice. È un impegno continuo per sostenere il benessere e lo sviluppo del bambino, assicurandosi che le sue esigenze siano sempre al centro dell’attenzione.
Affrontare l’autismo richiede un approccio olistico, coinvolgendo valutazione, intervento personalizzato, educazione, consulenza, e advocacy. Con il giusto team di supporto e l’impegno costante, possiamo creare un ambiente inclusivo e sostenibile per i nostri bambini con autismo, offrendo loro le migliori opportunità di crescita e sviluppo. La società di oggi offre maggiori risorse e supporto per le famiglie e i bambini affetti da autismo, evidenziando l’importanza di un approccio inclusivo e informato.
Cercare aiuto professionale è cruciale per garantire che il tuo bambino con autismo abbia accesso alle migliori opportunità di crescita e sviluppo. Coinvolgere educatori specializzati e consulenti familiari può essere una decisione che cambia la vita, offrendo al tuo bambino le risorse e il supporto di cui ha bisogno per raggiungere il suo pieno potenziale.
Ricorda, ogni bambino è unico e ha bisogno di un approccio personalizzato per crescere felice e sano. Con il giusto team di supporto, insieme possiamo creare un ambiente più inclusivo e sostenibile per i nostri bambini con autismo.
La costanza e la pazienza al momento giusto ripagano.
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